La "gita sociale" di Bitti svoltasi Domenica 16 Marzo 2003.
- Le impressioni di Gualtiero -

Personalmente, non l'avrei chiamata gita, ma percorso, tragitto in ambiente sia rurale che rupestre, avrei invece lasciato il sociale, visto che se non fosse stato per gli altri "soci", gli altri del gruppo, io personalmente, più portato all'uso della penna, o del computer, mi sarei fermato se non proprio alle prime difficoltà, quanto meno in una delle difficoltà che ho incontrato nel cammino.

Curiose persone, quelle che "amano" camminare nella natura; cosa per niente facile, soprattutto all'inizio delle fatiche, alle prime difficoltà, ci sono dei momenti in cui ci si sente lontani da tutto ciò, si pensa alla propria casetta, al proprio lettino, al proprio computer ... alla mamma!

Si soffre, inutile negarlo, le gambe fanno male, è impegnativo fare queste cose, si dice: -"Ma chi me l'ha fatto fare?"-

Poi, il giorno, dopo, pur doloranti, stranamente, si ha voglia di camminare, anche in città, e si fa il doppio del cammino a cui normalmente si è abituati, sentendo la metà della fatica. Allora, se proprio non si dimentica, il giorno prima, il giorno dopo è davvero ... "un altro giorno".

E nel vedere le persone che fanno tutto ciò, comuni, normalissime persone, ci si chiede dove trovino la forza, il coraggio, poi ritorna in mente la parola "sociale", ... il gruppo, questa volta, in un significato non negativo, il gruppo che sostiene, in vario modo, i vari elementi, ...

Io che ho l'hobby della scrittura, che cammino nella fantasia, ho avuto delle difficoltà a camminare nell'ambiente naturale, ma ne ho molte di più a vivere nella realtà quotidiana di tutti i giorni, fra la durezza dell'indifferenza della gente, l'egoismo dei "soci", dei membri della società, la durezza dei loro cuori, che può fare più male di un ambiente duro ed aspro come quello che ho percorso Domenica 16 Marzo 2003, nell'area di Bitti, nella zona del nuorese.

Devo ancora decidere, pur con la simpatia e l'affetto che provo per gli amici "camminatori", se far parte in futuro, di altri "percorsi da trekking", a mio avviso di media difficoltà.

Abbiamo trovato, a tratti, il cosiddetto "maltempo", freddo e neve, eppure respirare la "puzza" della città, i veleni che dagli appartamenti, dalle attività, fuoriescono senza essere filtrati ed incanalati, è realmente qualcosa di peggio, e non ha stagioni, sembra non cessare mai.

Suggerirei agli amici naturalisti, la realizzazione di una documentazione, cartacea (manuali) o digitale (CD-Rom, pagine Web ...) per preparare chi volesse avvicinarsi a questo "universo", sia nello spirito che nel corpo (attrezzatura compresa), e chissà ... forse ci rivedremo!

Che cosa sono quelle facce! Nemmeno si trattasse di una minaccia!

Oramai non sono più un novellino ...

Io personalmente, cari "amici della natura" ho trovato più spettacolare il vostro entusiasmo, di tutto ciò che si è potuto vedere, ... cascata d'acqua compresa!

  Gualtiero Giovanni Canu

 

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