Mandara e s'Uru Manna
rivalutando confini e relazioni tra dolore-piacere-soddisfazione
Quando il sabato pomeriggio, al rientro da una grotta sofferta, frutto di una notte quasi del tutto insonne, nonostante la stanchezza e il sonno ti stai già mentalmente lamentando con rassegnazione che passerai la domenica a casa e il tuo compagno di viaggio a un tratto ti dice: "Sai che Marco è in partenza per Mandara e S'Uru?" SIGNIFICA CHE SEI IN PERICOLO!! GRANDE GRANDE PERICOLO!!
Il cambio di programma è immediato e nel giro di qualche ora ci ritroviamo al campo sul Flumineddu, macchina parcheggiata, tute indossate, zaini in spalla! Ore 22:30 siamo pronti? Pronti e carichi!
Iniziamo l'avvicinamento dalla via "più breve" (io ignara dell'esistenza della via "più comoda"). La luna è quasi piena, non ci sono nuvole, si cammina senza bisogno di luce. Il Supramonte scorre in fretta sotto i miei piedi mentre una marea di pensieri mi assale e le parole pronunciate da Stefano due ore prima, in risposta alle mie mille domande sulla fattibilità della grotta mi risuonano ancora nella testa: VAI TRANQUILLISSIMA - LA PROGRESSIONE E' FACILE - NIENTE PASSAGGI VOLANTI - STARAI SEMPRE COI PIEDI PER TERRA... E ANCHE LA TESTA - QUALCHE SALTINO IN CORDA FACILE - IN DUE ORETTE LA FAI TUTTA - DEVI AVERE PAURA SOLO DEL SONNO!!
Dopo una ripidissima pietraia ci troviamo all'ingresso della grotta! Finalmente sto per entrare a Mandara e s'Uru Manna.
Arriviamo subito ai salti in corda, passo per prima. La sensazione è fantastica: le pareti della grotta sono bianchissime e la luce si diffonde molto bene, permettendomi di vedere fino alla fine della corda e scendere con una sicurezza insolita per me! Non c'è fango, né acqua. Arrivo tranquillamente fino alla base dei pozzi. Mi raggiungono i miei compagni e presto ci troviamo al Grande Buio.
E' la prima volta che entro in grotta con Marco, ed è anche la prima volta che vedo Giacomo! Ancora mi appello alle parole tranquillizzanti di Stefano che mi dice di non preoccuparmi assolutamente! Non si è sbagliato..la compagnia mi mette perfettamente a mio agio da subito!
Ora inizia la parte stretta. La strategia è questa: Giacomo è il primo, seguo io e chiude Marco: se si incastra lo zaino del tuo compagno davanti provvedi a liberarglielo (Marco non corre pericolo visto che nelle strettoie lui passa senza mai toccare la roccia!). Si tratta di percorrere una serie di meandri, schiacciati tra le pareti nelle posizioni più disparate! Le bestemmie non mi mancano..loro conoscono bene tutti i passaggi, per me è la prima volta per cui sono costretta a far scendere tutti i santi dal cielo e a beccarmi poi anche le risate dei miei compagni! Il tutto è divertentissimo!!
Si prosegue per un'ora circa e la progressione è velocizzata dall'allegra atmosfera generata dalle canzoni cantate da Marco lungo tutto il percorso: è incredibile come riesca a non stonare durante i momenti di maggior "compressione" nei passaggi!
Ce n'è per tutti i gusti: meandro in piedi cammina cammina..spostati a granchio cammina camina..in alto in alto..in basso in basso..striscia striscia! Poi strettoie..guarda in su..guarda in giu..vai di lato..fai inversione..piega le ginocchia dopo che passi a metà ma attento a non spezzarti...striscia ancora..e finalmente eccolaaaa!! E' lei: l'abbiamo eletta "strettoia della settimana"!! Lunga lunga e stretta stretta: mentre passi, se fai scivolare le pietre davanti a te, queste ti bloccano e non passi più, le devi togliere, le mani non ci passano, i gomiti non li puoi piegare, fai giochi di prestigio e le togli lostesso... ti tiri violentemente alla corda che marco ha piazzato appositamente per te...e sbuchi fuori!! E devi ringraziare che non era allagata!!!!
ore 00:24, siamo alla base della risalita: è incredibile!! Ci si può di nuovo alzare in piedi!
Mentre Marco e Giacomo si preparano per affrontare la risalita alla scoperta di nuovi mondi e nuove forme di vita, nonché di gallerie stretosferiche e saloni spaziali, io mi preparo il mio letto: zaino speleo nel primo strato..segue telo termico e cuscini vari. Ancora una volta le parole di Ste mi risuonano nel cervello, ma stavolta hanno una nota un po' storta: PORTATI MOLTA ROBA PER COPRIRTI C'E' MOOOOLTO FREDDO!! "naaaa...secondo me tribord + sottotuta va più che bene!!"
MMMMMINCHIA....
Sono rimasta sotto il telo termico, evitando di girarmi per paura che entrasse aria nuova dagli spifferi che avrei generato muovendomi..quindi oltre che infreddolita ero anche mezzo cancarata. Ho dormito tre orette buone svegliandomi circa 15 volte per i brividi di freddo e il pensiero di cosa stessero combinando i miei compagni 40 metri sopra di me! Se non avessi avuto quel sonno mostruoso non avrei resistito alla tentazione di andare a spiarli..
Nel dormiveglia ascoltavo suoni e parole, cercando di immaginarmi cosa stesse succedendo, ma il mio cervello ormai mi odiava e si stava ohimè vendicando per il mancato sonno, distorcendomi in maniera perversa ogni genere di percezione che captava.
Così i ragazzi a un certo punto stavano giocando a eliminarsi a vicenda, cercando di lanciarsi pietre addosso l'un l'altro con violenza, tanto che a un certo punto Marco ha chiesto tregua a Giacomo dicendogli che doveva spostarsi: 5 secondi di silenzio, giusto il tempo di fare due passi di lato, e da quel momento sembrava stesse crollando l'intera grotta!! Finito in pareggio il gioco delle pietre, è iniziato quello degli armi: il moschettoooneeee... non si apreeee.......... la placchettaaaaa... si è staccataaaaa...... sciogli la cordaaaaaaa..... le pietreeeeee..... sono ancorato al fangoooooo...... ma non sei sull'armo doppiaatooooo?? ma la cordaaaaa.... non arriivaaaaa...... mettila doppiaaaaaaa... arrivaaa a terraaa?? OOH..LA CORDAAA?? LA CORDA ARRIVA A TERRAAAA?? FRAAAAAAAA!! SVEGLIATIIIIIIIIII!! FRAAAAAAAAAA!! FRAAAAAAAANCIIIII... ALZATIIII... CONTROLLA SE LA CORDA ARRIVA A TERRA!!!!
Eccomi...dimmiiiiii!! Ok mi alzo! Controllo la corda! Ma...QUALE CORDA??? Aaaah...cazzo è in alto.. NO DIREI DI NOOOOOOOOO!!!!!! NON ARRIVAA!! E ADESSO?? NEMMENOOOO!! E ORA?? NOOOOOO!!
Torno a dormire ma mi raggiunge subito Marco che sembrava più infreddolito di me, mentre cerchiamo di scaldarci sotto il telo termico sentiamo Giacomo che impreca contro moschettone bastardo, corda stronza, fettuccia inutile...Riesce comunque a materializzarsi tutto intero alla base della parete: forse è sceso in libera!!
Mangiamo qualcosa al volo e ricomponiamo gli zaini!! EVVAIIII!! Sono sopravvissuta al freddo!! Ehehehe...iniziamo la via del rientro nelle strettoie impossibili!!
Striscia striscia... piegati... girati... ruotati... invertiti... sali... scendi... striscia ancora... no non cosi.. no ti conviene dall'altra... tira lo zaino... aspetta... vai... breve sosta sulla stalagmite biforcuta... AAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!! Quasi arrivati alle corde finalmente!! In mezzora saremmo potuti essere fuori MA.... è li che mi viene l'idea geniale: "Ehi ma..gli altri rami non li guardiamo??"
"Ok!"
"Per me non ci sono problemi"
"Ajò"
Eeevvaiii che si ricomincia!! Torniamo velocemente al bivio e andiamo a vedere il ramo di destra!! La grotta è diversa, le gallerie prendono il posto dei meandri e il pavimento è quasi completamente allagato! Grazie al mio compagno fantastico riesco a fare andata e ritorno senza bagnarmi!
Approdati in una comoda spiaggetta di fango quasi asciutto, come tre zombie, senza dirci niente, ci sediamo e poi poggiamo, per un attimo?un minuto?o un'ora?boh non lo sapremo mai!..la testa per terra!!
Quando riapriamo gli occhi io sono vinta dalla curiosità e mi incammino verso il famoso culo della tigre inca... percorro la galleria velocemente e vedo la strettoia... mi avvicino... inizio a strisciare... ma il mio corpo ha deciso che si rifiuta, per cui, sotto forte minaccia di ammutinamento da parte di muscoli e cervello, sono costretta a rientrare!
Strada a ritroso: la scimmia esploratrice cerca di trascinare nell'acqua Marco, che inizialmente non da segni di resistenza e si lascia trasportare, per fortuna dopo un po' si ribella e abbandona, non senza qualche lacrima, un ramo tutto nuovo sotto una gigantesca colata allagata!!
Grande buio, si rimontano gli attrezzi.
Mi trascino sulle corde nei pozzi che ora mi sembrano infiniti... mi ritorna in mente tutta la notte e tutta la grotta, pietra per pietra, suoni, parole, pensieri, in quei momenti torno a rimuginare sulla risposta impossibile alla grande domanda che sempre si ripropone dopo ogni week end "MA PERCHE'?". Se è vero che la grotta procura dolore, le strettoie ti stringono, il meandro ti schiaccia, le pietre ti picchiano, ma noi perseveriamo, ci piace, ci divertiamo e quando usciamo siamo più soddisfatti che mai... indubbiamente c'è qualcosa di perverso in noi!! Ma le emozioni sono talmente forti e l'adrenalina è talmente alta da farti dimenticare dolore, fatica e stanchezza. Il piacere di una compagnia eccellente fa in modo che nonostante tu sia convinto che se rimani ancora li sotto ti succederà sicuramente qualcosa di brutto brutto, ti dispiace quasi che finisca, vorresti che continuasse ancora un po'... ma inesorabilmente si avvicina sempre più la fine della corda... vedo il nodo... mi avvicino... attacco la longe... smonto gli attrezzi... e come ogni volta VEDO FINALMENTE LA LUCE!!
Sono le 9:15... siamo tutti fuori! E ora una comoda pietraia ci riporta veeeeloci veloci alla macchina!!
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